venerdì 4 Ottobre 2024
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Le basi statunitensi in Siria sono state attaccate da droni

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Damasco, 5 gen (Prensa Latina) Le forze statunitensi schierate illegalmente nel nord-est della Siria sono state bersaglio di nuovi attacchi con droni kamikaze.

Attraverso un comunicato, l’autoproclamata Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato un attacco con veicoli aerei senza pilota contro un’enclave del Pentagono nei pressi del campo di Rukban, situato nella regione di Tanef, nella Siria orientale, vicino al confine con Giordania e Iraq.
Un attacco simile è stato effettuato contro la più grande enclave di Washington stabilita nel giacimento petrolifero di Al-Omar, nella provincia siriana orientale di Deir Ezzor.
Secondo la dichiarazione, l’entità sopra menzionata ha assicurato che questi bombardamenti fanno parte del suo approccio basato sulla resistenza alle forze di occupazione statunitensi in Iraq e nella regione, ed in risposta ai massacri dell’entità sionista contro il popolo palestinese a Gaza.
Un funzionario statunitense ha recentemente rivelato alla televisione libanese Al-Mayadeen che le truppe sono state attaccate più di 120 volte.
Washington mantiene circa 15 basi nel territorio siriano senza il consenso del governo di Damasco o l’approvazione delle Nazioni Unite, la maggior parte delle quali concentrate su giacimenti petroliferi. Nel frattempo, la presenza statunitense a Tanef cerca di interrompere le comunicazioni tra Siria, Iraq e Iran, paesi che costituiscono l’asse della resistenza contro gli Stati Uniti nella regione.

Ig/fm

 

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