L’incontro ministeriale riunisce i ministri degli Esteri ed i rappresentanti mondiali nel contesto del peggioramento della situazione dei civili a Gaza, delle ostilità nel Mar Rosso ed in Cisgiordania e dell’aumento delle tensioni tra Iraq e Iran.
Tra i relatori ci sarà il segretario dell’ONU, António Guterres, a seguito dei suoi recenti appelli ai vertici del Movimento dei Paesi Non Allineati e del G77 + Cina a raddoppiare gli sforzi per evitare che il conflitto si estenda ulteriormente.
Il capo dell’organizzazione ha assicurato che non rinuncerà alla richiesta di un cessate il fuoco umanitario immediato e del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza.
Inoltre, ha definito inaccettabile il rifiuto di accogliere la soluzione dei due stati tra Israele e Palestina, e la mancanza del diritto ad uno stato per le popolazioni dei territori occupati illegalmente.
“Le operazioni militari di Israele hanno provocato distruzioni in massa ed ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come Segretario Generale”, ha osservato.
Negare il diritto alla statualità al popolo palestinese prolungherebbe indefinitamente un conflitto che è diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globali; esacerberebbe la polarizzazione; e incoraggerebbe gli estremisti ovunque, ha inoltre affermato.
Sono intervenuti inoltre i ministri degli Esteri russo, Sergei Lavrov; dalla Turchia, Hakan Fidan; e dalla Francia, Stéphane Séjourné, quest’ultimo in rappresentanza del paese che presiederà il Consiglio di Sicurezza nel mese di gennaio.
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