domenica 24 Novembre 2024
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A favore dei popoli che lottano, nasce a Cuba la Nuova Operazione Verità

L’articolazione di alleanze tra media alternativi e contro-egemonici è stata tra le premesse più fortemente difese durante la celebrazione del Forum Nuova Operazione Verità, concluso lunedì 21 gennaio 2024 a L’Avana.

L’organizzazione dell’incontro, iniziato domenica 20 gennaio 2024, è stata curata dall’Agenzia di Stampa Latinoamericana Prensa Latina, ed ha riunito più di 70 professionisti dell’informazione ed alti funzionari legati ai mezzi di informazione di 34 paesi.
Lo scopo principale era quello di commemorare il 65° anniversario dell’appello lanciato nel gennaio del 1959 dal leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, al quale parteciparono circa 400 giornalisti, per divulgare la realtà del paese e contrastare una campagna mediatica dannosa.
I partecipanti hanno concordato sull’importanza di portare avanti una crociata permanente contro la disinformazione e le fake news che cercano di giustificare gli oltraggi commessi contro i popoli che lottano per ottenere o mantenere la propria sovranità.
Il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, presente nella giornata di apertura, ha ritenuto che ovunque esista un progetto di comunicazione alternativa contro i media imperiali, esiste un’Operazione Verità.
Díaz-Canel ha sottolineato che questo incontro storico del 1959, guidato da Fidel Castro nei giorni in cui si forgiava la Rivoluzione cubana, costituisce un fatto abbacinante per la sua audacia.
Gran parte degli interventi si sono concentrati sulla necessità di rendere visibili i crimini subiti oggi dalla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, evidenziando l’importanza di affrontare le menzogne diffuse da Israele per giustificare i suoi eccessi.
“La propaganda israeliana vuole disumanizzare i palestinesi per giustificare la loro eliminazione. Di fronte a questa disinformazione, manipolazione e disumanizzazione, il nostro mezzo, il canale panarabo Al Mayadeen, è diventato un bastione della verità e del giornalismo responsabile”, ha commentato il ministro dell’Informazione libanese, Ziad Makary.
Il presidente del consiglio di amministrazione di Al-Mayadeen, Ghassan Ben Jeddou, attraverso un videomessaggio, ha esortato tutti a unirsi in difesa della verità contro quella che ha definito la “mafia internazionale”.
Oltre alle voci a favore della Palestina, ci sono state anche manifestazioni di sostegno per la Repubblica Araba Democratica Saharawi, per la Siria e contro il bloqueo, che gli Stati Uniti mantengono contro Cuba da più di 60 anni.
Riguardo alle politiche coercitive con cui Washington intende sottomettere il popolo cubano, l’attivista statunitense Gloria La Riva ha ritenuto irrazionale l’inclusione della nazione caraibica nella lista degli sponsor del terrorismo.
“La verità è che Cuba è la vittima del terrorismo sponsorizzato dagli Stati Uniti”, ha sentenziato.
I partecipanti hanno parlato con la vicedirettrice generale della direzione degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Internazionali di Cuba, Johana Tablada, che ha descritto come soffocante la politica del paese del nord nei confronti di Cuba e che parallelamente ha sviluppato una brutale campagna di comunicazione nel tentativo di screditare gli sforzi del governo cubano verso una società più sostenibile.
Il programma delle attività ha previsto una visita al Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia, dove i suoi rappresentanti hanno aggiornato i giornalisti sui progressi in questo campo ed hanno anche visitato il Centro Fidel Castro Ruz, un’istituzione che onora l’eredità dello storico leader rivoluzionario.
I delegati all’incontro, provenienti da 34 paesi, sono arrivati da nazioni lontane come Tunisia, Egitto, Algeria, Libano, Cina e Russia.
Il direttore del Servizio stampa algerino, Samir Gaid, ad esempio, vorrebbe una più stretta collaborazione tra i media alternativi ed anti-egemonici, per affrontare adeguatamente le questioni richieste dai paesi.
“L’Operazione Verità richiede una rinascita, con la ricerca di forme rinnovate in un mondo che si rinnova, e per questo è molto utile pensare a metodi per rafforzare questo Forum del Sud in difesa delle cause delle nostre nazioni”, ha affermato.
Nonostante i dibattiti del Forum siano terminati, si è deciso di portare avanti con continuità la battaglia dei media alternativi per la veridicità, come ha affermato negli ultimi giorni il presidente di Prensa Latina, Luis Enrique González.
Consapevoli dei maggiori rischi che l’uso improprio dei social network digitali e dell’Intelligenza Artificiale può comportare, ha sottolineato, siamo convocati ad evitarlo e contrastarlo a partire dal nostro lavoro quotidiano, da un dignitoso esercizio giornalistico.
González ha ricordato come, mesi dopo l’Operazione Verità, è nata Prensa Latina, il primo ed uno dei più importanti mass media alternativo della regione ancora oggi.

Ivette Fernandez, giornalista di Prensa Latina

 

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