martedì 3 Dicembre 2024
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Zaida, del Rio, dei fiori e della natura

Se esistesse un cognome che potrebbe racchiudere tutta la creazione naturale, la pittrice cubana Zaida del Río si chiamerebbe “Zaida de la Naturaleza”, che sempre pone il corpo umano e l’ambiente in un luogo prioritario della sua pittura.

Le motivazioni sulla natura restano in uno spazio esclusivo per l’artista, che pochi giorni fa ha ricevuto il Premio Nazionale delle Arti Plastiche e, come ha dichiarato l’etnologo e ricercatore cubano Miguel Barnet, “in ritardo, ma alla fine fatto realtà”.
Barnet, dalla mente così acuta, ha sottolineato nella consegna del premio che “chi buon guadagno aspetta, non si stanca” e “Zaida del Río ha aspettato molto, ma con desiderio”, ha aggiunto.
Per la registra, illustratrice, poetessa e scenografa non è difficile cantare, ballare o recitare sul palco, si muove in un mondo vasto, dove può essere sé stessa ed esplorare liberamente, come ha chiarito in un’intervista esclusiva a Prensa Latina.
“Attraverso questo universo esteriore dipingo nudi, uomo e donna, nella loro essenza più pura, e le forme di ogni ambiente sono sempre rappresentate negli sfondi, nella vegetazione, negli alberi, nei fiori, negli animali, negli uccelli, tutto ciò che io rifletto”, ha precisato.
Con così tanti riconoscimenti ed una carriera molto solida, Zaida del Río ha ricevuto il più alto riconoscimento delle arti plastiche dell’isola, non uno qualsiasi, ma uno che rappresenta un amore speciale.
“Mi sento onorata perché è la più alta distinzione che il nostro paese conferisce agli artisti in questo settore”, ha detto con entusiasmo Zaida del Río.
“Per me è una sfida, per questo devo continuare a lavorare e ad aumentare le mie conoscenze per essere degna di questo premio”, ha dichiarato.
Ad una domanda di Prensa Latina su un argomento specifico che non ha affrontato nel suo lavoro e che vorrebbe catturare su tela, ha espresso che “finora ho dipinto tutto quello che ho sentito, ma non so cosa verrà da qui in poi, è un’incognita”.
L’artista poliedrica ed inquieta si è riferita all’amore ed al matrimonio, elementi essenziali nell’esistenza umana, e la sua non è un’eccezione.
“L’amore in tutti i sensi per me è fondamentale ed il matrimonio fa parte di questo sentimento e non lo rifiuto; l’amore per gli animali, gli amici, il lavoro, i figli, tutto è una parte importante in questo lungo viaggio chiamato vita”, ha rivelato.
Si riconoscono diversi periodi nella pittura di questa celebre figura, chiave dell’arte cubana contemporanea.
La prima tappa rappresenta la campagna con le sue case del tabacco, i bambini, il paesaggio; poi vediamo i cavalli, in seguito il circo ed i suoi pittoreschi personaggi.
Ha continuato la sua carriera con le donne uccello, i trittici sulla religione afrocubana, i pavoni e, infine, “La danza cosmica di Shiva” (2010) in cui l’artista, mossa dalla filosofia induista, esprime la grande passione che nutre per questa cultura orientale.
Di lei Barnet aggiunge: chi non vive la vita come un teatro di successi e di errori è perduto e Zaida è una di quelle artiste che ci insegna a vivere creando.

Daimarelys Pérez Martínez, giornalista di Prensa Latina

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