domenica 19 Maggio 2024
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In Perù ripudiano una possibile amnistia per i crimini contro l’umanità

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Giuristi, politici progressisti e difensori dei diritti umani peruviani hanno respinto un disegno di legge che vieta ai giudici di condannare gli autori di crimini contro l'umanità, come l'ex presidente Alberto Fujimori.

Se approvata, la legge bloccherebbe il processo in corso contro Fujimori, leader militari e membri del distaccamento illegale Grupo Colina, composto da membri dell’esercito e dedito all’uccisione di terroristi sospetti, in un massacro di civili innocenti.
L’ex prima ministra, Mirtha Vásquez, ha criticato la maggioranza parlamentare per la sua volontà di lasciare impuniti i violatori dei diritti umani ed ha sottolineato che per questo non le interessano “né gli impegni internazionali, né la Costituzione, né la legge”.
L’ex ministra delle Donne, Anahí Durand, ha condannato il progetto ed ha messo in allerta che è possibile che ottenga il consenso della Corte Costituzionale, che controlla la maggioranza del Congresso, come ha affermato.
L’avvocato per i diritti umani, Juan José Quispe ha sottolineato che il progetto lascerebbe impuniti Fujimori, il Gruppo Colina, l’omicidio e la scomparsa del giornalista Jaime Ayala ed il braccio destro di Fujimori, Vladimiro Montesinos, attualmente detenuto.
Inoltre, ha aggiunto, lascerebbe impunita la sterilizzazione forzata e di massa delle donne povere e indigene, di cui sono accusati Fujimori ed i suoi ex ministri della Sanità, come il deputato Alejandro Aguinaga.
I sostenitori affermano che lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale è entrato in vigore in Perù nel 2002, ma il giurista Franco García Lazo ha avvertito che lo stato peruviano ha firmato e ratificato sei convenzioni giuridiche internazionali che impediscono l’impunità per i crimini contro i diritti umani.
Per il direttore dell’Istituto di Difesa Legale (IDL), Carlos Rivera, la legge, se approvata, sarebbe incostituzionale, poiché la Corte Costituzionale, le cui sentenze costituiscono un precedente, ha annullato un decreto simile dell’ultimo governo del neoliberista Alan García (2006-2011).
L’ex membro della Corte Costituzionale (CC), Ernesto Álvarez, ha messo in allerta che questa Corte ha riconosciuto perseguibili i crimini contro l’umanità commessi a partire dal 1945, quando il Tribunale di Norimberga processò i leader nazisti per questo tipo di crimini.
Rivera ha sottolineato che, se la legge venisse approvata, verrebbero annullate 35 sentenze di condanna di processi per crimini contro l’umanità, compreso quello relativo a due massacri per i quali è stato condannato al carcere l’ex presidente Fujimori, rilasciato grazie ad un indulto umanitario lo scorso dicembre.

Manuel Robles Sosa, corrispondente di Prensa Latina in Perù

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