L’approvazione di una risoluzione volta ad ampliare la partecipazione alle riunioni ed alle conferenze dell’Assemblea Generale è stata accolta con ottimismo dalla maggioranza del forum, che ha tuttavia riconosciuto la necessità di garantire un’incorporazione completa e la soluzione dei due stati come via d’uscita del conflitto.
Il progetto, che ha ricevuto il via libera questo venerdì con 143 voti a favore, 25 astensioni e 9 contrari, chiede al Consiglio di Sicurezza di garantire la piena adesione della Palestina e garantisce cambiamenti significativi al suo attuale status di osservatore permanente.
Dopo l’approvazione, Palestina potrà esercitare il diritto di occupare un seggio tra i membri in ordine alfabetico; registrarsi nell’elenco degli oratori in dibattiti diversi dalle questioni palestinesi e mediorientali; o rilasciare dichiarazioni a nome di un gruppo, anche tra rappresentanti di grandi gruppi.
La delegazione avrà inoltre il potere di presentare proposte ed emendamenti e di introdurli nelle analisi e potrà essere eletta membro dell’Ufficio di Presidenza Plenaria e dei Comitati Principali dell’Assemblea Generale.
Il provvedimento non ha solo un valore simbolico ma segna anche un cambiamento nel peso diplomatico della Palestina all’interno dell’intero sistema dell’organizzazione, che sarà effettivo dall’inizio del 79° periodo di sessioni dell’Assemblea Generale, cioè a metà settembre di questo anno.
Tuttavia, Palestina non potrà votare nell’Assemblea Generale né presentare la propria candidatura ad altri importanti organi delle Nazioni Unite come il Consiglio di Sicurezza od il Consiglio Economico e Sociale.
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