Intervenendo presso l’Assemblea Generale dell’ONU, l’ambasciatore ha assicurato che la soluzione della crisi richiede l’esercizio reale del diritto inalienabile del popolo palestinese all’autodeterminazione ed alla costruzione di un proprio stato entro i confini anteriori al 1967, con Gerusalemme Orientale come sua capitale.
Il diplomatico cubano ha ribadito la volontà del suo paese di contribuire ai legittimi sforzi internazionali per porre fine alla barbarie subita dal popolo palestinese.
La sessione dell’Assemblea Generale è stata convocata dopo la schiacciante approvazione venerdì scorso di una risoluzione, patrocinata da Cuba, che amplia i diritti della Palestina all’interno del forum.
Il disegno di legge, che ha ricevuto 143 voti a favore, 25 astensioni e 9 contrari, chiedeva al Consiglio di Sicurezza di affrontare la questione della piena adesione della Palestina e concedeva modifiche significative al suo attuale status di osservatore permanente.
Il rappresentante permanente di Cuba ha esortato a porre fine senza ulteriori indugi all’ingiustizia storica che ha impedito ai palestinesi di partecipare con pari diritti alle Nazioni Unite.
In questo senso ha definito vergognoso ed inaccettabile che il governo degli Stati Uniti abusi ancora una volta del suo potere di veto antidemocratico per continuare a sostenere con complicità Israele e bloccare la posizione chiaramente maggioritaria della comunità internazionale.
Soberón ha ricordato che già 144 paesi membri dell’ONU riconoscono Palestina, un numero che, secondo il diplomatico, continuerà ad aumentare.
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