Nacque povero, a L’Avana, il 29 maggio e come ogni bambino aveva un sogno: fare il violinista, cosa che non riuscì a realizzare; infatti, essendo figlio di una lavoratrice del tabacco ed orfano di padre, dovette lavorare fin da giovanissimo.
Cercando dati biografici su Peña emergono numerosi aneddoti e riferimenti di chi lo conobbe, che mettono in luce la serietà di questo giovane membro attivo del Partito Comunista clandestino fin dall’età di 18 anni e che partecipò alle attività sindacali, scrivendo sui muri slogan antimperialisti e distribuendo manifesti.
Successivamente fu il leader maturo che unì i lavoratori cubani nelle loro lotte e, dopo un periodo attraverso le organizzazioni operaie e sindacali, assunse la direzione della Confederazione dei Lavoratori Cubani, fondata il 28 gennaio 1939.
Nel 1973 assunse la direzione del Dipartimento delle Organizzazioni di Massa del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.
Il prestigio, la solidità del lavoro ed il contributo di questo notevole leader sindacale hanno superato i confini della nazione caraibica, da qui il suo contributo alla fondazione della Confederazione dei Lavoratori Latinoamericani e della Federazione Mondiale dei Sindacati.
Facendo riferimento alla sua capacità di mobilitare le masse in modo semplice e naturale, con autorità, onestà ed acutezza politica, il leader e politico Blas Roca ha raccontato una volta di averlo visto iniziare numerose assemblee con tutti contro di lui e quando ha finito è stato acclamato da tutti.
Un altro suo contemporaneo, l’intellettuale Juan Marinello, parlava del sorprendente contrappunto tra fermezza e comprensione, slancio e sorriso.
Senza compromessi nell’applicazione dei principi, ha sottolineato, Lázaro è stato un’espressione esatta e culminante del nostro genio popolare.
Il Poeta Nazionale Nicolás Guillén ha sottolineato anche il senso fine, delicato, veramente cortese che aveva il leader sindacale nel presiedere un dibattito, chiarire un concetto andando alla radice, senza urtare suscettibilità, che gli permetteva di dirigere la discussione con il pugno di ferro, sotto un guanto di seta.
Quasi sempre, quando si parla di Peña, emergono riferimenti al suo ruolo all’interno del movimento sindacale; tuttavia la sua difesa dei lavoratori abbracciava tutti i settori, compresi musicisti e cantanti.
Chi lo ha conosciuto ricorda, tra i suoi insegnamenti, l’importanza che dava alla contrattazione collettiva come meccanismo per migliorare le condizioni di lavoro, il miglioramento dei leader sindacali e lo scambio con i lavoratori.
Elizabeth Bello Expósito, giornalista di Prensa Latina