La responsabile del PAM, Cindy McCain, ha confermato la decisione ed i timori per la vita del suo staff dopo uno dei giorni più sanguinosi della guerra iniziata il 7 ottobre.
L’infrastruttura, costruita per l’ingresso di aiuti umanitari via mare, è rimasta operativa solo per circa una settimana prima di essere disattivata a causa dei danni causati da una tormenta.
Sabato scorso, il PAM ha confermato il ripristino delle sue operazioni, che sono state sospese due giorni dopo.
Secondo notizie di stampa, più di 270 palestinesi sono morti durante il fine settimana in seguito all’offensiva militare israeliana per liberare quattro ostaggi.
Sono stati bombardati anche due magazzini del PAM a Gaza, ferendo un membro dello staff, ha aggiunto McCain.
Le forze degli aggressori hanno utilizzato nell’operazione militare il pontile galleggiante, la cui costruzione è stata stimata in oltre 320 milioni di dollari, nonostante le ripetute richieste da parte delle organizzazioni umanitarie di dare priorità alle consegne degli aiuti umanitari su strada.
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