Questo mercoledì i militari hanno nuovamente preso d’assalto la città settentrionale di Tulkarem ed il vicino campo profughi, causando danni significativi, hanno riferito le stazioni televisive regionali.
Da parte sua, la Mezzaluna Rossa ha sottolineato che almeno otto cittadini sono stati curati per asfissia dopo i bombardamenti contro il quartiere di Sawalma, che hanno provocato l’incendio di diverse case.
L’agenzia di stampa ufficiale Wafa ha riferito che i soldati hanno demolito numerose infrastrutture nel campo profughi ed hanno vandalizzato proprietà palestinesi.
Hanno inoltre continuato l’assedio agli ospedali Al-Isra e Thabet Thabet della città, hanno sottolineato i media.
Il capo del Comitato Popolare del campo di Tulkarem, Faisal Salama, ha denunciato la crisi umanitaria che attraversa la città a causa delle ripetute aggressioni israeliane e della distruzione delle infrastrutture elettriche, delle reti idriche e fognarie.
Dall’inizio di una grande operazione iniziata dall’esercito una settimana fa contro la Cisgiordania, 19 cittadini sono morti nel governatorato di Jenin, otto nel governatorato di Tulkarem, quattro nel governatorato di Tubas e tre nel governatorato di Hebron.
Nello stesso periodo sono morti anche un soldato e tre agenti di polizia israeliani, il primo in un’imboscata dei miliziani nella città di Jenin e gli altri in un attacco contro il posto di blocco militare di Tarqumiyah.
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