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Oltre 270 morti in Libano a causa degli attacchi israeliani

Beirut, 23 set (Prensa Latina) Almeno 275 morti e 1.024 feriti è il bilancio preliminare dell'offensiva israeliana contro diverse città del sud e nord-est del Libano.

Da questa mattina, le forze israeliane hanno bombardato quartieri residenziali in Libano, bruciato boschi ed ucciso senza pietà civili, tra cui donne e paramedici.
L’esercito di Tel Aviv ha effettuato più di 150 raid contro i villaggi del sud fino a Saida, a 44 chilometri dalla capitale, e nel nord-est a Bekaa.
Le forze israeliane hanno utilizzato più di un centinaio di aerei da combattimento nell’attacco ed hanno preso di mira nuove città nella Bekaa tra cui Harbata, l’area di Baoul negli altopiani di Hermel, Zboud e le sue alture circostanti, e Bodai.
In mezzo all’ostilità ed allo sfollamento nel paese, l’ex ministro libanese e candidato alla presidenza, Suleiman Franjieh, ha sottolineato la necessità di solidarietà nazionale.
Alcune scuole a Monte Libano, Chouf, Baabda e Beirut hanno iniziato ad accogliere persone e diventeranno centri di accoglienza, ha confermato il ministro dell’Istruzione Abbas Al-Halabi alla televisione nazionale.
In questo contesto, i missili della Resistenza libanese (Hezbollah) hanno colpito il quartier generale di riserva del Corpo Nord, la base di riserva della Divisione Galilea ed i suoi magazzini logistici presso la base Amiad, nonché i complessi industriali militari Rafael, nella zona di Zvulun, a nord di Haifa.
Secondo il corrispondente militare del sito ebraico Walla, Hezbollah sta ampliando la portata dei lanci missilistici a 120 chilometri.
Il Canale Ebraico 12 ha trasmesso la caduta di missili sulle alture siriane del Golan occupate e sulla zona industriale di Yokneam, e le sirene hanno suonato nella Galilea centrale, a ovest del Lago di Tiberiade.
La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL) ha espresso una profonda preoccupazione per la sicurezza dei civili nel sud, alla luce della più intensa campagna di bombardamenti israeliana mai vista dallo scorso ottobre.
Il tenente generale Aroldo Lázaro, capo della missione, ha sottolineato la continuità dei contatti con i partiti libanese ed israeliani, ed ha insistito sull’urgente necessità di allentare la tensione.
Gli attacchi contro i civili non sono solo violazioni del diritto internazionale, ma possono costituire crimini di guerra, ha concluso UNIFIL.

Ig/yma

 

 

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