È interessante sottolineare che la Cattedrale di Bayamo è l’unica cubana, con dipinti allegorici di eventi patriottici e teatro delle prime aspirazioni libertarie dell’Isola nel XIX secolo.
La chiesa è un simbolo in cui coincidono storia, tradizione e religiosità, nel cui ambiente si sono verificati importanti eventi, legati all’emergere della nazionalità cubana.
Questo tempio fu distrutto più volte, a volte da terremoti, e soprattutto dall’incendio del 12 gennaio 1869 della città di Bayamo, decisione dei suoi abitanti per evitare l’occupazione da parte delle truppe coloniali spagnole.
Tuttavia, molte figure e spazi sopravvissero da quel momento e la Cattedrale del Santísimo Salvador de Bayamo è uno dei siti religiosi e storici più importanti della nazione cubana.
Fu costruito originariamente nel 1513, nello stesso anno in cui fu fondata la cittadina, la seconda, di quelle create dagli spagnoli a Cuba, e l’edificio attuale si trova nel luogo in cui fu ricostruito nel 1712, poi scomparso nel 1869 con l’incendio dei cittadini.
Nel 1919 furono aggiunte le mura e l’attuale struttura. Il fatto più interessante è che sono ancora conservati spazi come la cappella della Dolorosa (con un altare barocco) e pezzi importanti come la fonte battesimale e due immagini di Cristo, scampati all’incendio.
I “mambises” conservarono alcune figure nelle grotte per proteggerle, fino alla fine della guerra, per poi restituirle al tempio.
All’interno della cattedrale si trovano diversi affreschi di carattere religioso ed uno patriottico, dipinto dal domenicano Luis Desangle, che occupa un ampio spazio, in cui sono rappresentate per la prima volta la benedizione della bandiera cubana da parte di Padre Diego José Batista e l’interpretazione per la prima volta dell’inno nazionale cubano.
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