Gli storici venezuelani e cubani hanno riportato ai giorni nostri quella memorabile scossa che per alcuni non fu affatto casuale, ma fu preceduta da innumerevoli eventi storici nel tempo che, anni dopo, li fecero fondere in un’amicizia tenera e duratura.
Dall’amore infinito, dall’attaccamento e dalla devozione reciproca sono emersi progetti che hanno segnato il cammino di una nuova era e hanno dato identità a un nuovo tipo di rapporto di cooperazione tra i popoli ed i governi come l’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Trattato di Commercio dei Popoli.
La rettrice dell’Università Bolivariana, Sandra Oblitas, è stata grata di aver ospitato questo incontro per poter commemorare un evento accaduto il 13 dicembre 1994 che “non sapevamo quanto potesse essere importante” ed ha dimostrato la visione di quei due uomini immensi.
Ha affermato che lo sguardo profondo del leader storico della Rivoluzione cubana ha visto lì, all’aeroporto de L’Avana, “un amico, un compagno, un fratello con cui costruire quella rivoluzione profonda e nuova iniziata in Venezuela, a partire da questo incontro”.
Significa che in questi tempi di persecuzione verso la nostra patria e la nostra Rivoluzione della Nostra America, da cui l’isola caraibica non è esente, possiamo incontrarci e diventare fratelli in “quello spirito e quella ricerca necessaria per continuare a resistere e vincere”.
Lo storico cubano e presidente della Società Culturale José Martí, sezione Venezuela, Rubén Rodríguez citò il comandante Ernesto Che Guevara quando predisse agli inizi degli anni ’60 che il centro della Rivoluzione continentale “si sarebbe spostato molto probabilmente verso la nazione venezuelana”.
Ha anche citato Fidel quando ha detto che “Hugo Chávez è il migliore amico di Cuba” ed ha osservato che oggi celebriamo il 30° anniversario del primo abbraccio di due dei principali leader indipendentisti ed antimperialisti della storia dell’America Latina.
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