martedì 18 Marzo 2025
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Claudia Sheinbaum annuncia una riforma contro le interferenze straniere in Messico

La presidentessa Claudia Sheinbaum ha inviato al Congresso una riforma costituzionale per proibire qualsiasi ingerenza o atto che leda la sovranità del Messico e per applicare la pena più severa agli stranieri coinvolti in tali atti.

Riferendosi, durante la sua consueta conferenza stampa, alla designazione di sei cartelli come organizzazioni terroristiche da parte degli Stati Uniti, la capa dell’Esecutivo ha avvertito che questa non può essere un’opportunità per Washington di invadere la sovranità.
La presidentessa ha anche affermato che il suo governo condivide con il vicino del nord la lotta contro questi gruppi criminali, in particolare per il loro impatto sulla violenza, oltre alla cooperazione per prevenire il traffico di droga, ma ha chiarito che Messico non negozia la sovranità.
“Possano chiamarlo come vogliono, ma con Messico si tratta di collaborazione e coordinamento, mai di subordinazione, mai di ingerenza e tanto meno di invasione”, ha avvertito la presidentessa dal Palazzo Nazionale.
La dignitaria ha letto la proposta di modifica all’articolo 40, che specifica che il popolo “in nessun caso accetterà interventi, interferenze o qualsiasi altro atto dall’estero che sia dannoso per l’integrità, l’indipendenza e la sovranità della nazione”.
Tra questi rientrano “golpe di stato, interferenze nelle elezioni o violazioni del territorio messicano, sia via terra, acqua, mare o spazio aereo”.
“Ne consentirà nessun intervento in nessuna indagine o azione penale senza l’espressa autorizzazione e collaborazione dello Stato messicano nel quadro delle leggi applicabili”, ha aggiunto.
Nel caso dell’articolo 19, si stabilisce che ogni cittadino o straniero coinvolto nel traffico di armi e ogni straniero che svolga attività collegate ai suddetti paragrafi dell’articolo 40 sarà sottoposto alla pena più severa possibile, nonché alla misura preventiva della custodia cautelare in carcere.
“Questi sono i due emendamenti che stiamo inviando alla Costituzione. Cosa significa: collaboriamo, ci coordiniamo, lavoriamo insieme, ma non c’è interferenza, non c’è violazione della sovranità. Questo è ciò che vogliamo chiarire”, ha affermato Sheinbaum.
La presidentessa ha anche ricordato la risoluzione dell’8 gennaio emessa dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, in cui si riconosce che il 74% delle armi sequestrate in Messico provengono dalla nazione confinante.
“Data questa designazione (dei cartelli come terroristi), deve esserci un legame tra coloro che vendono armi a questi gruppi criminali che ora sono stati classificati con questo nome dagli Stati Uniti”, ha spiegato.
A questo proposito, ha fatto riferimento alla causa intentata dal governo messicano contro i produttori ed i distributori di armi della nazione settentrionale e ha annunciato un’estensione della stessa “a causa della complicità di coloro che vendono” questi dispositivi introdotti nel paese.

Lianet Arias Sosa, corrispondente in Messico di Prensa Latina

 

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