L’annuncio dell’iniziativa del Presidente è stato dato dalla Vicepresidentessa esecutiva Delcy Rodríguez quando l’Office of Foreign Assets Control degli Stati Uniti ha comunicato la ferma decisione di sospendere la licenza 41, che consentiva alla società Chevron di operare sul suolo venezuelano.
In una dichiarazione, la vicepresidentessa ha annunciato che il piano vuole garantire che “l’industria degli idrocarburi e l’economia del paese continuino la loro ripresa stabile e diversificata”.
Nel testo si sottolinea che la Casa Bianca ha ceduto “alle pressioni dei settori dell’opposizione falliti e sconfitti in Venezuela, sanzionando definitivamente la società statunitense”.
Questa compagnia petrolifera gestisce giacimenti petroliferi nel paese sudamericano da oltre cento anni, “e oggi, grazie alla lobby estremista venezuelana, è stata esclusa dalle sue operazioni nel paese”, ha sottolineato.
Rodríguez ha fatto riferimento alle dichiarazioni rilasciate dalla membro dell’opposizione María Corina Machado in un video pubblicato sui social media, in cui si congratula “per questa azione del governo degli Stati Uniti”, celebrando e dichiarando che “è stata una decisione corretta revocare la licenza di Chevron per operare in Venezuela”.
La Ministra degli Idrocarburi l’ha definita “una vile, perversa, criminale, codarda, perché vive rinchiusa, nascosta, non si fa vedere e si fa scorgere solo per congratularsi quando il popolo venezuelano viene danneggiato”.
Maduro, da parte sua, ha assicurato che con il Piano per l’Indipendenza Produttiva Assoluta “non calerà un litro o un barile di produzione, al contrario, la produzione di petrolio rimarrà la stessa e continuerà a crescere”.
“Nessuno può semplicemente bloccare questo paese; ci attaccheranno, ci colpiranno, ma per lo stesso motivo per cui ci attaccano, noi andremo avanti e ci riprenderemo, cresceremo, produrremo e loro non toccheranno la vita del popolo venezuelano, nessuno lo farà”, ha confermato.
La Repubblica Bolivariana continuerà a produrre, a riprendersi e a crescere e “nessuno e niente ci fermerà, statene certi”, ha dichiarato davanti a centinaia di sostenitori nella Comune di El Panal, a 23 de Enero, Caracas.
Il 5 marzo, come ogni anno dal 2013, è stata una giornata di commemorazione e tributo, in occasione dei 12 anni dalla scomparsa del comandante Chávez, la cui eredità vive ancora nella mente e nel cuore di milioni di venezuelani.
“Devo dire che Chavez è vivo, la Rivoluzione è viva, è diventata un popolo immortale ed indistruttibile”, ha concluso.
Juan Carlos Díaz Guerrero, corrispondente in Venezuela di Prensa Latina