La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE) ha rilasciato una dichiarazione in cui critica il governo e Petroecuador per non aver fornito risposte chiare ed efficaci in seguito alla rottura del Sistema de Oleoducto Transecuatoriano (SOTE) avvenuta giovedì sera, 13 marzo.
“Pretendiamo informazioni trasparenti sulla quantità esatta di petrolio fuoriuscito e sul reale impatto sulla biodiversità e sulla salute pubblica”, ha chiesto la CONAIE, che assicura che non permetterà che questo disastro resti impunito.
Secondo l’organizzazione, è urgente garantire l’accesso immediato all’acqua potabile per le famiglie colpite e attivare un piano di emergenza efficiente per contenere e pulire l’acqua dal petrolio, utilizzando metodologie adatte a questo ecosistema.
Da parte sua, il professore e ricercatore Eduardo Rebolledo, della Facoltà di Gestione delle Risorse Naturali Rinnovabili di Esmeraldas, ha affermato che diversi gruppi presenteranno denunce per verificare la capacità di risposta di Petroecuador.
“È impossibile che l’azienda più strategica dell’Ecuador non abbia un sistema moderno e automatizzato che chiuda la conduttura non appena viene rilevata una perdita. La quantità di tempo e di perdite è sbalorditiva”, ha aggiunto lo specialista in un’intervista al canale locale Ecuavisa.
Rebolledo ha inoltre chiesto trasparenza nelle informazioni, poiché sono trascorsi diversi giorni dall’inizio della perdita e la quantità di petrolio greggio fuoriuscita dal SOTE è ancora sconosciuta.
Ronald Moreno, sindaco del cantone di Quinindé, colpito dalla catastrofe, ha partecipato martedì all’Assemblea Nazionale (Parlamento), dove l’istituzione analizzerà la risposta all’emergenza.
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