“Il cessate il fuoco deve essere ristabilito immediatamente. Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale umanitario, consentendo la consegna urgente degli aiuti, proteggendo i civili e garantendo il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha sottolineato l’agenzia delle Nazioni Unite.
Almeno 710 palestinesi sono stati uccisi e più di 900 sono rimasti feriti dalla ripresa degli attacchi israeliani a Gaza, avvenuta martedì, ha affermato il dottor Khali Al Dagran, portavoce dell’ospedale dei martiri di Al Aqsa.
In una dichiarazione, il funzionario ha osservato che il 70% dei feriti erano donne e bambini.
Ha lamentato la mancanza di risposta alla grave crisi dovuta alla mancanza di attrezzature, medicinali e rifornimenti di ogni genere a causa del blocco e dei bombardamenti attuati dal paese vicino.
Fonti mediche, citate dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, hanno riferito che solo giovedì, durante i raid militari, 95 palestinesi hanno perso la vita.
Nel mezzo della campagna di guerra, Hamas ha annunciato questa mattina di aver lanciato una raffica di missili contro Tel Aviv in “risposta ai massacri sionisti”.
In questa situazione, il Ministero della Salute palestinese ha lanciato l’allarme: la Striscia di Gaza e la Cisgiordania stanno affrontando una catastrofe sanitaria a causa delle continue aggressioni e dell’inasprimento del blocco.
“Tali azioni hanno portato al collasso quasi totale del sistema ed hanno sottoposto gli ospedali ed i centri medici della Cisgiordania a un’enorme pressione, mentre l’ondata di attacchi continua ad aumentare”, ha affermato l’istituzione in una nota.
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