“In 15.927 seggi elettorali, i voti di Luisa González sono diminuiti rispetto al primo turno. In molti seggi perde più di 100 voti. Tutti noi che capiamo qualcosa di elezioni sappiamo che è impossibile”. “Perché non aprono le urne?”, ha scritto l’ex presidente sul suo account di Twitter.
Correa ha condiviso un grafico che illustra nel dettaglio il presunto calo dei voti per provincia per la candidata di RC, Luisa González.
Secondo l’ex presidente, queste cifre non solo sono statisticamente senza precedenti, ma indicano anche una possibile manipolazione dei risultati da parte del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).
Correa insiste sul fatto che la perdita di voti tra il primo e il secondo turno non ha nessuna spiegazione logica e chiede che le urne vengano riaperte per una revisione.
Un comunicato stampa della RC rileva che un’opinione simile è stata espressa dall’economista Francisco Rodríguez dell’Università di Denver, che ha definito “estremamente anomalo” il risultato che ha dato all’attuale presidente, Daniel Noboa, una vittoria su González con uno scarto di 11,3 punti.
In questo scenario, la RC, che ha partecipato al processo in alleanza con il Movimento Rinnovamento Totale (RETO), ha presentato ricorsi formali al Consiglio Elettorale (CNE) ed al Tribunale del Contenzioso Elettorale (TCE).
Finora entrambe le istituzioni hanno respinto tutte le accuse, il che, secondo i gruppi che si oppongono al governo Noboa, costituisce una strategia di insabbiamento, ha affermato la RC.
“Ci chiedono di dimostrare la frode”. “Chiediamo loro di aprire le urne, ma ci negano tutto”, ha affermato Correa in un altro messaggio su Twitter.
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