martedì 24 Giugno 2025
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Evo Morales è escluso dalle elezioni generali in Bolivia

La Paz, 20 mag (Prensa Latina) Dopo la chiusura delle iscrizioni per i candidati alle cariche di presidente, vicepresidente e legislativo, il primo leader indigeno della Bolivia, Evo Morales, viene oggi escluso da tali liste.

I ripetuti sforzi del Partito d’Azione Nazionale Boliviano (Pan-Bol) e dello strumento politico Evo Pueblo di registrare lunedì i propri candidati presso il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) non hanno avuto successo perché queste organizzazioni politiche non sono legalmente autorizzate a partecipare alle elezioni.
La candidata alla vicepresidenza di Morales ed ex ministra della Cultura, Wilma Alanoca, ha denunciato la mancata registrazione dell’ex presidente come candidato Pan-Bol da parte del TSE, che ha descritto come un “golpe alla democrazia”.
Questo gruppo e il Frente Para la Victoria (FPV) non sono riusciti a raggiungere il minimo dei voti del tre percento alle elezioni generali del 2020.
Inizialmente Morales aveva firmato un accordo per partecipare alle elezioni sotto la bandiera del FPV, ma il patto è stato sciolto. Il leader dei coltivatori di coca ha dichiarato di avere altre opzioni per candidarsi alle elezioni e lunedì è stato rivelato che si è alleato con Pan-Bol.
Secondo Alanoca, insieme all’ex presidente, rappresentano più di tre milioni di cittadini che sostengono la loro candidatura alle elezioni nazionali. Venerdì scorso si sono recati alla sede centrale della TSE chiedendo che la registrazione del duo venisse accettata. Dopo la manifestazione, conclusasi con il lancio di gas lacrimogeni ed alcuni feriti, i sostenitori di Morales hanno avvertito che avrebbero preso ulteriori misure di pressione se il TSE l’avesse respinta.
I settori vicini all’ex presidente hanno lanciato un avvertimento diretto al TSE: se la sua candidatura non verrà registrata entro la mezzanotte del 20 maggio, inizieranno a mobilitare le loro basi in tutti i nove dipartimenti del paese.
“La rivoluzione è un diritto, staremo nelle strade finché non rispetteranno il candidato del nostro popolo”, ha affermato uno dei dirigenti che ha partecipato alla dichiarazione pubblica.

Ig/jpm

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