Netanyahu è stato il primo oratore questo venerdì al Segmento di Alto Livello dell’80° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA80).
Prima di iniziare il suo lungo discorso, dedicato a ricordare gli attacchi del 7 ottobre 2023, moltissime delegazioni diplomatiche hanno lasciato la sala in segno di protesta.
Netanyahu si è recato a New York, ma ha un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale per autore di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
La Commissione Internazionale Indipendente d’Inchiesta sui Territori Palestinesi Occupati ha stabilito che Israele ha commesso un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Il primo ministro ha iniziato il suo discorso mostrando una mappa, evidenziando ciò che, a suo dire, “dimostra l’asse del terrore iraniano”, un paese che ha ritenuto responsabile della presunta minaccia per Israele.
Negli ultimi giorni, 11 paesi hanno riconosciuto Palestina come Stato, un passo significativo negli sforzi per raggiungere la pace in Medio Oriente.
Intervenendo in videoconferenza questo giovedì all’UNGA80, dopo che il governo degli Stati Uniti gli ha negato il visto, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito che la regione non conoscerà mai la pace finché non finirà l’occupazione di Gaza e della Cisgiordania.
Ha anche accusato Israele di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
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