Non solo mira a impedire alle imbarcazioni, partite da Barcellona un mese fa con imbarcazioni provenienti da Grecia, Tunisia e Italia, di consegnare preziosi aiuti sotto forma di cibo, medicine e vestiti alla popolazione sofferente della Striscia di Gaza.
La notizia è stata riportata minuto per minuto da diversi media spagnoli, tra cui La Vanguardia, che ha fatto riferimento agli avvertimenti dell’esercito israeliano lanciati da oltre una settimana su un possibile attacco alla Global Sumud Flotilla (GSF).
In effetti, si sono già verificati episodi intimidatori, come attacchi di droni e l’assedio aggressivo della GSF da parte di navi da guerra del regime di Tel Aviv, che hanno spinto il governo spagnolo a ritirare la propria nave dalla flotta di protezione.
Secondo il Ministero degli Esteri, l’azione è una questione di prudenza, per evitare un possibile scontro frontale tra la marina spagnola e le forze israeliane, pur invitando alla cautela ed esortando la GSF a non proseguire la missione.
Secondo La Vanguardia, la funzionaria e portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) Effie Defrin ha avvertito che la Marina è pienamente pronta a intercettare imbarcazioni dirette a Gaza con aiuti umanitari.
Non si fa menzione dei maltrattamenti subiti dagli attivisti quando una situazione simile si è verificata quest’anno con la Freedom Flotilla, di cui faceva parte anche la giovane svedese Greta Thunberg, figura di spicco della crociata contro il cambiamento climatico integrata nelle cause umanitarie.
La Vanguardia ha osservato che delle oltre 40 imbarcazioni che compongono la flottiglia, alcune potrebbero essere rimorchiate verso un porto israeliano, e fonti militari citate dal Times of Israel hanno affermato che alcune navi potrebbero persino essere affondate.
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