venerdì 5 Dicembre 2025
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Che Guevara ritorna moltiplicato in milioni di persone

Parlare di Ernesto Guevara de la Serna oggi trascende il tempo e le generazioni, e rompe persino con il contesto storico che limita la percezione del significato di un uomo come il Che Guevara.

Una presenza latente come quella del Che lascia il segno nei progetti di vita di ogni generazione successiva, perché l’eredità del suo lavoro politico, economico, umanistico e persino personale lo colloca in tutti gli ambiti, in diversi contesti di resistenza e solidarietà.
Aspirare a essere come lui può essere considerato un omaggio costante alla sua eredità ed un modo di seguire il suo percorso. Tuttavia, emulare la sua statura come progetto di vita contemporanea è impossibile. Invece, si perpetua la sua presenza quando mostriamo solidarietà, restiamo fedeli ai nostri principi e perseveriamo nei nostri sforzi.
Oggigiorno, la televisione, i giornali tradizionali e online e i social media digitali ci riportano alla mente molti ricordi della vita di Guevara. Lo vediamo impilare sacchi, filare in una fabbrica tessile, condividere il pranzo con gli operai, tagliare la canna da zucchero e costruire un muro di mattoni.
Ricordiamo anche l’appassionato di fotografia, il banchiere, l’economista, il diplomatico, l’oratore alle Nazioni Unite, il padre ed il marito amorevole e, naturalmente, non smettiamo mai di pensare al medico, al guerrigliero e al combattente internazionalista.
A volte ripensando alle immagini ampiamente diffuse del suo assassinato a soli 39 anni, il suo corpo senza vita su un selciato, si rivive l’atrocità che è stata commessa. È seduto al tavolo, con lo sguardo ancora provocatorio. Poi analizziamo che ha vissuto intensamente, intrapreso ogni progetto che si era prefissato e, si potrebbe dire, che ha affrontato la morte quando voleva, sapendo che si sarebbe reincarnato in un milione di persone.

Redazione di Prensa Latina

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