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È reclamata una protezione internazionale per il leader palestinese imprigionato in Israele

Ramallah, 16 ott (Prensa Latina) Il presidente del Consiglio Nazionale Palestinese, Rawhi Fattouh, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per proteggere la vita del leader Marwan Barghouti e degli altri prigionieri detenuti in Israele.

In una dichiarazione, Fattouh ha accusato il Servizio Penitenziario Israeliano di utilizzare metodi sistematici di tortura contro i detenuti palestinesi, equivalenti a un lento omicidio.
La violenza e il terrorismo praticati in questi centri rappresentano una forma di vendetta che viola tutti i trattati internazionali ed i diritti umani, ha sottolineato.
A questo proposito, ha condannato “i brutali attacchi contro Barghouti”, inclusi i pestaggi e la sua detenzione in isolamento, che, a suo avviso, costituiscono un crimine di guerra e una flagrante violazione di tutte le norme e convenzioni internazionali.
Alla luce di questa situazione, ha ritenuto il governo israeliano di estrema destra, in particolare il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, responsabile della vita di Barghouti, incarcerato da 23 anni.
Netanyahu si è rifiutato di liberare il leader palestinese nell’ambito del recente accordo di scambio di prigionieri con il Movimento di Resistenza Islamico, che ne aveva ripetutamente chiesto il rilascio.
Il 15 aprile 2002, dopo una lunga caccia all’uomo e tentativi di assassinio durante la Seconda Intifada, le forze di sicurezza israeliane lo arrestarono e due anni dopo lo condannarono a cinque ergastoli e a quarant’anni di carcere.
Secondo diversi sondaggi, nonostante gli oltre vent’anni di carcere, è considerato il politico più popolare nei territori occupati ed esercita ancora influenza su Fatah, il partito fondato da Yasser Arafat.

Ig/rob

 

 

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