Il Pubblico Ministero ha riferito di aver quindi chiesto la sua azione penale per i presunti reati di omicidio aggravato e contro la vita e la salute, con tradimento e lesioni, in un contesto di violazione dei diritti umani, imprescrittibili.
Il pm specializzato in crimini contro i diritti umani, Jhousy Aburto, ha precisato che gli imputati sono i generali Jorge Lam e Jorge Cayas; i colonnelli Percy Tenorio e Carlos Vicente; e i comandanti Charles Apaza, Giuliano Arguedas e Víctor Oliva.
Responsabili anche della morte dei giovani Inti Sotelo e Bryan Pintado, nel novembre 2020, degli anziani José Solari e Juan Chenet e del capitano Mario García.
Secondo la denuncia, i suddetti, “abusando della loro alta gerarchia di polizia, avrebbero ordinato l’uso della forza pubblica in modo indiscriminato, sproporzionato e illegale, con l’uso di armi potenzialmente letali e munizioni proibite”.
Aggiunge che il pm ha anche ottenuto informazioni secondo le quali Merino, rimasto solo sei giorni nel palazzo del governo, era a conoscenza dei fatti e ha avuto incontri con l’alto comando della polizia.
Il procuratore della Nazione, Zoraida Ávalos, lunedì scorso ha denunciato Merino per la stessa causa e quelli che erano il suo primo ministro, Ántero Flores-Aráoz, e il suo ministro degli interni, Gastón Rodríguez.
Li ha denunciati per omicidio, per non aver adempiuto ai loro doveri come autorità nazionali, cioè proteggere la vita e l’integrità dei manifestanti e prevenire le morti.
Merino nega le accuse e sostiene di non essere stato a conoscenza dell’azione della polizia, cosa che i servizi di intelligence hanno negato, chiarendo che lui è stato informato della grave situazione e delle sue possibili conseguenze.
Secondo la procedura speciale applicabile agli ex alti funzionari, perché Merino, Flores-Aráoz e Rodríguez siano processati, è necessaria l’approvazione del Congresso della Repubblica, sotto l’attuale controllo delle forze politiche di destra.
Gli avvocati delle vittime, Ronald Gamarra e Carlos Rivera, hanno avvertito che tale affinità politica potrebbe impedire agli accusati di essere perseguiti dal sistema giudiziario comune.
Il padre di Sotelo, Salvador Sotelo, ha invocato i banchi parlamentari dei partiti di Azione Popolare, a cui Merino appartiene, e quelli di estrema destra, Rinnovamento Popolare, Forza Popolare e Avanza Paese, affinché non proteggano l’imputato e agiscano in conformità con la legge e la giustizia.
Manuel Roble Sosa, corrispondente di Prensa Latina in Perù