Il diplomatico ha denunciato davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che l’isterica continuazione di questi attacchi rappresenta una flagrante violazione dell’Accordo sulla Separazione delle Forze del 1974 e delle risoluzioni delle Nazioni Unite relative al Golan siriano occupato.
Questi atti costituiscono una chiara prova del sostegno di Tel Aviv al terrorismo in Siria e in altri paesi e di una pericolosa escalation che minaccia la pace e la sicurezza nella regione, ha affermato il delegato.
Ha esortato il Consiglio di Sicurezza a uscire dal suo silenzio e ad assumersi le proprie responsabilità ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e di dissuadere l’occupante israeliano dal continuare le sue violazioni.
Allo stesso modo, sanciva il diritto di Damasco di recuperare il Golan occupato da Israele con tutti i mezzi garantiti dal diritto internazionale.
Sabbagh ha criticato l’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Tor Wencesland, per non aver incluso nei suoi rapporti nessuna informazione sugli insediamenti israeliani nel Golan e sui ripetuti attacchi al territorio siriano.
Ig/fm