In dichiarazioni esclusive a Prensa Latina, l’anche leader del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), ha assicurato che questa nazione caraibica è il bastione dell’opposizione in America Latina, “la terra dell’eterna resistenza e dignità”.
“60 anni bloccati, 60 anni totalmente circondati, a 90 miglia dall’esercito più potente del mondo, un popolo di appena 10 milioni di abitanti, su un’isola, dimostra che quando si ha dignità non c’è impero che possa dominarlo “, ha sottolineato.
Bernal ha espresso a questa agenzia la sua fiducia e certezza che Cuba non si arrenderà mai, “possono scomparire, assassinare il popolo, ma non saranno in grado di dominarlo”.
Ha evidenziato il suo amore e la sua ammirazione per l’isola, la sua gente e i suoi leader a cui, ha sottolineato, è legato da indissolubili lacci di amicizia.
Nello scambio con Prensa Latina, ha ricordato la dichiarazione di Fidel Castro, processato dopo gli assalti alle caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes il 26 luglio 1953, per sottolineare l’impegno del leader cubano quando si assunse la responsabilità della partecipazione in quell’azione.
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