Con posizioni inamovibili delle parti fino ad ora, le conversazioni col governo si realizzano dal martedì scorso con una marcata nuova linea, nella quale i portavoci delle parti ammettono che si è avanzato in diversi punti principali.
“Abbiamo avanzato nel tavolo, in molti dei temi che non si erano potuti abbordare e non abbiamo ancora firmato perché c’è un punto di disaccordo che è importante per noi”, manifestò Carlos Rivas, presidente di Fecode.
Aggregò che la soluzione di quello che manca da accordare tra le parti è nelle mani del governo che aveva potuto procedere senza aspettare tanto nella ricerca di una sistemazione, come lo fece con i recenti scioperi civici di Chocò e Buenaventura.
D’altra parte, Rivas ha respinto nuove aggressioni della polizia agli educatori che affermò sono accaduti nel dipartimento meridionale di Nariño, dove i manifestanti si sono comportati nelle loro manifestazioni in maniera pacifica.
Lo sciopero nazionale degli educatori di settore pubblico mantiene inattivi a circa otto mila alunni in tutto il territorio nazionale e circa 350 mila professori.
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