Le azioni militari di Tel Aviv hanno colpito aeroporti civili e danneggiato stazioni radar, dispositivi di navigazione ed altre strutture, ha dettagliato il direttore generale dell’aviazione civile, Basem Mansour, citato dal quotidiano al-Watan.
Secondo il funzionario, il paese ha perso il 70% del reddito ottenuto in precedenza da questo settore prima della guerra del 2011, in cambio di servizi di atterraggio, decollo o transito aereo, che equivale a circa 50 milioni di dollari l’anno.
Le perdite hanno superato i 480 milioni di dollari negli anni della guerra ingiusta, senza contare i danni causati dagli attacchi terroristici e israeliani contro le strutture aeroportuali, ha spiegato il direttore.
D’altra parte, ha denunciato le difficoltà generate dal blocco che impediscono la ripresa di questo settore, tuttavia i tecnici e gli specialisti siriani sono riusciti a ripristinare il servizio negli aeroporti, ottenendo così ricavi per circa 100 milioni di dollari all’anno dal 2018.
Ig/fm