Viene inoltre definito il diagramma di flusso dell’assistenza per i pazienti sospetti e sono state stabilite le misure di controllo del focus.
Le autorità sanitarie hanno già deciso quali saranno le unità di cura per assistere i casi con la malattia.
Esistono standard di biosicurezza per pazienti, familiari e fornitori di servizi, tenendo conto del livello di contagiosità e del modo in cui questa patologia si diffonde.
Sabato 20 agosto, il ministero ha riferito che un paziente italiano, a Cuba dal 15 agosto, è diventato il primo caso di vaiolo delle scimmie nel paese.
Secondo la nota, il 17 agosto ha presentato sintomi generali e il 18 si è recato ai servizi sanitari per la loro persistenza.
Ora il paziente è in condizioni critiche, con pericolo per la sua vita. Vengono studiate le possibili cause associate che potrebbero condizionarne la gravità.
Ad oggi, la presentazione clinica dei casi di vaiolo delle scimmie associati a questo focolaio è variabile.
Molti casi in questo focolaio non si presentano con il quadro clinico classicamente descritto per il vaiolo delle scimmie (febbre, linfonodi ingrossati, seguito da un’eruzione cutanea centrifuga in evoluzione).
Le caratteristiche atipiche descritte includono la presentazione di poche o anche di una singola lesione, che inizia nell’area genitale o perineale/perianale e non si diffonde ulteriormente.
“La presentazione clinica è generalmente descritta come lieve e la maggior parte dei casi presenta lesioni sui genitali o sull’area perigenitale, indicando che la trasmissione è probabilmente avvenuta attraverso uno stretto contatto fisico durante le attività sessuali”, sottolineano i referti medici. Sottolineano che la fase di incubazione del vaiolo delle scimmie è di solito da sei a 13 giorni, sebbene possa variare da cinque a 21 giorni e, soprattutto, colpisce qualsiasi essere umano.
Joel Michel Varona, giornalista di Prensa Latina