Attraverso il suo account di Twitter, il primo ministro ha sottolineato che Mella rappresenta “una bandiera incoraggiante, esemplare, vittoriosa e invincibile della Rivoluzione socialista cubana”.
In questo social network, il Segretario dell’Organizzazione del Partito Comunista di Cuba, Roberto Morales, ha descritto il leader studentesco come un instancabile combattente per la giustizia, l’uguaglianza sociale e l’antimperialismo.
In precedenza, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha ricordato che le ultime parole di Mella quando gli hanno sparato all’età di 25 anni sono state “Muoio per la Rivoluzione”.
Ha anche evidenziato la leadership politica del rivoluzionario cubano, che è riconosciuto come guida da organizzazioni come la Federazione degli Studenti Universitari (FEU) e l’Unione dei Giovani Comunisti.
Julio Antonio Mella fu co-fondatore del Partito Comunista di Cuba e della FEU, tra numerose organizzazioni, e nella sua breve esistenza sviluppò una febbrile attività politica e rivoluzionaria che lo rese un leader di statura internazionale.
Le sue ceneri furono trasferite a Cuba il 29 settembre 1933 e dal 1976 rimangono nel Memoriale Julio Antonio Mella, di fronte all’Università de L’Avana.
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