“Uno dei problemi che ci indebolisce (è la valuta estera) e che ci ha reso impossibile espandere il commercio tra di noi, perché esiste una produzione boliviana, argentina, brasiliana e messicana di tutto e che possiamo usare per risolvere i nostri problemi”, ha detto il dignitario ieri durante il forum antinflazionistico convocato dal suo omologo messicano, Andrés Manuel López Obrador.
Arce ha aggiunto che l’ostacolo è la disponibilità di moneta, “oggi dobbiamo pagare di più il debito estero che la tassa di interesse all’estero”.
Su questa base, il dignitario ha ritenuto che “la questione dei pagamenti in valuta nazionale, degli swap (cambio di valuta), come Argentina ha con Cina, ed altri tipi di pagamenti che anche il compagno Lula ha proposto nella sua campagna per avere una moneta comune, sono le questioni che dobbiamo approfondire per avanzare a quel maggiore dinamismo nel commercio tra di noi”.
Il capo di stato del paese dell’altopiano ha auspicato lo scambio di tecnologia agricola per rafforzare la capacità produttiva e ridurre il costo del cibo, reso più costoso dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalle migliaia di rappresaglie applicate dagli Stati Uniti e dai suoi alleati contro Mosca.
In questa direzione, ha proposto lo scambio di tecnologia agricola, come sostengono attualmente Bolivia e Cuba, e di conoscenze in materia.
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