Frattanto, si mantiene anche in forma parziale un altro lungo sciopero di medici dei servizi statali e con maggiore forza di ostetriche ed infermiere che, come i professori, reclamano migliori salari e più fondi per i rispettivi servizi pubblici.
La commissione di Educazione del Congresso della Repubblica convocò Martens affinché informi sulla situazione dello sciopero dei maestri e sulle azioni che ha sviluppato per risolvere il conflitto, iniziato il 15 giugno nella regione di Cusco.
Lo sciopero lo mantengono la maggioranza delle regioni, secondo i sindacati che lo conducono, benché la ministra assicurasse che fossero solo il 60% dei maestri dell’interno del paese e che fosse finito a Cusco.
Per la ministra ed altri membri del governo, il problema persiste dovuto alle esigenze assurde di dirigenti estremisti durante lo sciopero, che hanno qualificato come radicali ed in alcuni casi legati ad un gruppo derivato dal vecchio gruppo armato Sentiero Luminoso.
Nonostante l’esigenza di diversi settori politici e sindacali che si ritiri dall’incarico, la ministra si rifiutò di dimettersi fino a quando possa contare con la fiducia del presidente Pedro Pablo Kuczynski ed ha aggiunto che il governo mantiene la sua volontà di dialogo.
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