Secondo il comunicato diffuso, alla Camera d’Appello della Corte Penale Internazionale sono stati presentati i motivi contro la decisione della Camera per le questioni preliminari di riprendere le indagini sulla questione denominata Venezuela I, “basata su una falsa accusa per reati contro l’umanità che non si sono mai verificati”.
Ha specificato il testo pubblicato che la nazione denuncia dal 2018 e dimostra che il processo avviato prima della Corte Penale Internazionale fa parte della strategia di cambio di regime promossa dalle potenze straniere.
Inoltre, nel corso del cosiddetto istruttorio preliminare, che non si è svolto secondo i parametri del diritto internazionale e dello Statuto di Roma, a Venezuela è stato impedito di esercitare il proprio diritto alla difesa, negandogli l’accesso alle informazioni sui fatti che sono stati valutati dall’Ufficio del Procuratore, ha rimarcato.
In questa occasione, in appello, si è sostenuto che la decisione della Camera delle Questioni Preliminari, datata 27 giugno 2023, incorre in sei errori di fatto e di diritto che violano disposizioni fondamentali dello Statuto di Roma e del Diritto Internazionale, risultando pertanto contraria a verità e giustizia, continua.
La dichiarazione indicava che, tra le gravi violazioni denunciate, si affermava come la camera per le questioni preliminari avesse respinto -senza fondamento- la maggior parte delle prove presentate dal Venezuela, che dimostrano l’opera profusa del sistema giudiziario nell’indagine e nella punizione dei crimini contro i diritti umani.
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