domenica 24 Novembre 2024
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G77 e Cina sostengono il multilateralismo inclusivo

Il Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, nella sua veste di leader del gruppo G77+Cina, ha espresso il suo sostegno al cammino verso il multilateralismo inclusivo, rappresentato nella dichiarazione finale del XV Vertice dei Brics.

È un grande onore ed un privilegio, ha affermato, partecipare ad un vertice del gruppo Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), un meccanismo di integrazione che fa sperare nel rafforzamento del multilateralismo, che oggi è urgente quanto essenziale per il destino stesso dell’umanità.

Partecipo a questo dialogo, ha affermato, con l’enorme responsabilità che rappresenta per Cuba presiedere il Gruppo dei 77 + Cina, il gruppo più ampio e diversificato di paesi in via di sviluppo.

Siamo 134 paesi, ha ricordato, due terzi dei membri dell’ONU, dove vive quasi l’80% della popolazione del pianeta, di fronte alle sfide colossali di un mondo sempre più diseguale, in cui si sono moltiplicate l’esclusione e la povertà dopo due anni di pandemia, seguita da conflitti drammatici.

Il G77+Cina ed i Brics, ha affermato Díaz-Canel, hanno la responsabilità e la possibilità di agire per un cambiamento nell’attuale ordine mondiale ingiusto.

Non è un’opzione, è l’unica alternativa, ha sottolineato.

Considerata la crescente autorità del gruppo Brics sulla scena internazionale, ha affermato, il G77+Cina non esita ad accogliere favorevolmente il suo allargamento, che contribuirà a rafforzare la sua rilevanza complessiva e la sua rappresentanza globale.

Nelle sue parole, il presidente ha ricordato come la reale trasformazione dell’attuale architettura finanziaria internazionale, da lui descritta come profondamente ingiusta, anacronistica e disfunzionale, sia una rivendicazione storica sia del G77+Cina che dei Brics.

A questo proposito, ha sottolineato, la Nuova Banca di Sviluppo creata dai Brics può e deve diventare un’alternativa alle attuali istituzioni finanziarie, che da quasi un secolo applicano ricette draconiane per trarre profitto dalle riserve del Sud e riprodurne i loro schemi di sottomissione e dominio.

Sicuramente, ha affermato, l’estensione di questo meccanismo ad altri paesi (un’ampia riserva valutaria, in grado di garantire certezza e stabilità al Sud), aiuterebbe ad alleviare gli squilibri dell’attuale sistema monetario.

La creazione di linee di credito reciproche in valute locali da parte delle banche dei paesi Brics e la possibilità di creare una moneta unica per le loro operazioni, ha aggiunto, sono altre iniziative che potrebbero essere applicate nelle relazioni con altri paesi in via di sviluppo.

Ciò può ridurre il monopolio abusivo della moneta statunitense, che rafforza e garantisce un’egemonia dannosa per il resto del mondo, ha sottolineato Díaz-Canel.

In termini di cambiamento climatico, ha proseguito, sottolineiamo il valore strategico di un efficace coordinamento tra i Brics e il G77+Cina, per salvaguardare il principio delle responsabilità comuni ma differenziate nell’attuazione della Convenzione Quadro e dell’Accordo di Parigi.

D’altra parte, lo sviluppo tecnico-scientifico, ha ricordato, è oggi monopolizzato da un club di paesi che controllano completamente la maggior parte dei brevetti, delle tecnologie, dei centri di ricerca e favoriscono la fuga di talenti dai nostri paesi.

Il G77+Cina ed i Bric dovrebbero e possono, ha affermato, fare di più per cambiare questa situazione e in questo spirito.

A questo proposito, ha sottolineato, Cuba ha convocato per il prossimo settembre a L’Avana un Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Gruppo dei 77 e della Cina su scienza, tecnologia e innovazione come premessa per lo sviluppo.

Vi aspettiamo, ha annunciato ai presenti, i leader di 65 nazioni.

Crediamo fermamente nel potere dell’unità nella diversità e che sia giunto il momento di agire insieme in difesa delle rivendicazioni storiche che, poiché non sono state affrontate in tempo, hanno moltiplicato i problemi che le nostre nazioni devono affrontare oggi. Per procedere verso un futuro più giusto e sostenibile, il momento dell’azione collettiva non è domani. È adesso, ha concluso.

Manuel Vázquez, corrispondente di Prensa Latina in Sudafrica

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