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L’ex presidente del Perù esige la grazia dichiarata illegale dalla giustizia

Alberto-Fujimori
Lima, 4 ott (Prensa Latina) L'ex presidente peruviano Alberto Fujimori ha chiesto oggi a un tribunale di convalidare il controverso indulto ricevuto nel dicembre del 2017, annullato come illegale, ed inoltre si rifiutò di riconoscere la sua colpa, un'esigenza per ottenere l’indulto.

In un’udienza su un nuovo habeas corpus presentato a questo scopo, l’ex presidente (1990-2000), condannato per crimini contro l’umanità e corruzione, ha affermato che la decisione della Corte Suprema, che ha dichiarato illegale la grazia concessagli dall’allora presidente, Pedro Pablo Kuczynski è assolutamente ingiusta.
Nonostante abbia mostrato energia e coerenza nel discorso, Fujimori ha fatto valere anche la sua età avanzata (85 anni) e disturbi cardiaci e polmonari a causa dei quali la sua salute è molto peggiorata e deve trascorrere le notti collegato ad una bombola di ossigeno.
Nello specifico, ha chiesto alla Terza Camera Costituzionale del Tribunale di Lima di dare esecuzione a una sentenza della Corte Costituzionale (TC) che nel marzo del 2022 ha dichiarato valido l’indulto dichiarato illegale dalla giustizia peruviana nell’ottobre del 2018.
La mozione contraria è stata motivata dal ricorso dei parenti delle vittime di due stragi per le quali Fujimori è stato condannato a 25 anni come diretto autore. Le persone in lutto hanno sostenuto che i crimini contro l’umanità non sono perdonabili e che Fujimori non aveva ottemperato al riconoscimento della sua colpevolezza.
Oggi l’ex presidente ha insistito nel dichiarare la sua innocenza, incoraggiato, secondo gli analisti politici, dall’influenza a suo favore che esercita una coalizione parlamentare di destra, il cui membro principale è il partito Fuerza Popular, guidato da Keiko Fujimori, figlia di Alberto.

Ig/mrs

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