Allo stesso tempo, collettivi giovanili ed altre organizzazioni sociali preparano per domani una giornata nazionale di manifestazioni contro l’indulto, e la Confederazione Generale dei Lavoratori (CGTP) prepara uno sciopero nazionale per lo stesso motivo.
Genitori ed altri parenti delle vittime dei massacri per i quali Fujimori è stato condannato a 25 anni di carcere hanno condannato in una conferenza stampa il perdono e quello che considerano un patto politico ingiusto che lo rese possibile, fatto che scarta il carattere umanitario che gli ha dato il presidente.
“Kuczynski ha già perso ogni credibilità; ha negoziato di nascosto l’indulto per Fujimori in cambio di non essere destituito per possibile corruzione”, ha detto il segretario generale della CGTP, Geronimo Lopez, annunciando un’assemblea nazionale della centrale per organizzare la paralisi con uno sciopero generale.
Frattanto, nella città di Cusco migliaia di studenti si sono manifestati contro l’indulto e la polizia ha usato gas lacrimogeni per impedir loro di accedere all’aeroporto di quella città, principale attrattiva turistica del paese.
Le proteste sulle strade si succedono giornalmente da quando domenica scorsa si è annunciato l’indulto, criticato nei suoi fondamenti giuridici e medici e che ha motivato rinunce di un ministro, un viceministro, tre parlamentari filo-governativi ed almeno altri cinque funzionari.
Tra i motivi si aggiunge l’inadempimento del requisito di riconoscere la colpa e chiedere perdono alle vittime per i delitti commessi, quello che non si realizzò prima del decreto che ha messo fine alla prigione dell’ex governante di 79 anni, che ha esercitato tra il 1990 ed il 2000.
Fujimori ha chiesto ieri, in un video, perdono ai peruviani che defraudò, come disse, senza menzionare le vittime né i crimini per i quali è stato condannato.
I famigliari di quegli assassinati e desaparecidos hanno respinto la domanda dell’ex governante e Norma Mendez, madre di una giornalista assassinata nel 1991 da un distaccamento militare che si dedicava alle esecuzioni illegali, lo qualificò come bugiardo e manipolatore dell’opinione pubblica.
Nel video dell’ex governante, il quotidiano La Repubblica segnalo che “sono le espressioni di un politico di fronte ai suoi seguaci, ma in nessun caso un pentimento formale e chiaro per i delitti per i quali è stato condannato in processi esemplari”.
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