In un incontro a Londra, con il segretario generale dell’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI), Arsenio Domínguez, l’alta funzionaria venezuelana ha spiegato le conseguenze di queste azioni, affrontando il problema della situazione del trasporto marittimo.
Rodríguez ha definito fruttuoso l’incontro con Domínguez ed ha affermato che l’intera flotta di navi ed imbarcazioni della compagnia Petróleos de Venezuela (PDVSA) “sono state cancellate e bloccate illegittimamente”.
Non solo 39 navi PDVSA, ma anche 30 navi commerciali internazionali sono state sanzionate come parte della “terribile politica” di aggressione economica contro la Repubblica Bolivariana, ha sottolineato nelle dichiarazioni riportate dai media locali.
Rodríguez ha sottolineato che è il quarto paese con il maggior numero di navi bloccate al mondo ed ha considerato la situazione “imbarazzante” ed è per questo che abbiamo insistito nella denuncia, ha detto.
L’anche ministra dell’Economia, delle Finanze e del Commercio Estero ha affermato che il presidente Nicolás Maduro con grande “coraggio e fermezza” ha chiesto la fine di questo blocco illegale ed illegittimo, che è diventato un vero e proprio genocidio contro il popolo venezuelano.
Secondo la vicepresidentessa bolivariana, le organizzazioni internazionali “sono impotenti” di fronte a un blocco che viola il diritto internazionale ed ha ammesso che le uniche sanzioni riconosciute dal sistema delle Nazioni Unite sono quelle emesse dal Consiglio di Sicurezza.
Il Segretario Generale dell’IMO e Rodríguez hanno affrontato anche l’impatto dei cambiamenti climatici, come l’emissione di gas ad effetto serra nel trasporto marittimo internazionale, e quest’ultimo ha sottolineato che si tratta di “una questione essenziale”.
Siamo in una vera “emergenza climatica”, ha sottolineato.
Hanno inoltre discusso dell’importante ruolo della geopolitica nel trasporto marittimo internazionale e valutato possibili misure per garantire il funzionamento efficiente delle rotte commerciali marittime.
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