I like argentini ed i massicci retweet hanno già inondato i social network in Messico: milioni di account fittizi criticano AMLO ed evidenziano etichette tematiche favorevoli alla candidata della coalizione di opposizione.
Il giornale aggiunge che, pochi giorni prima dell’inizio formale delle campagne elettorali per la presidenza del Messico, le fabbriche di bot assoldate nel Cono Sud diffondono contenuti sponsorizzati per generare la percezione che migliaia di cittadini in carne ed ossa stanno criticando AMLO, quando invece la maggior parte dei commenti e delle reazioni provengono da sistemi automatizzati.
“Argentina è diventata il paradiso digitale per l’industria della disinformazione in America Latina”, afferma il professore Luis Ángel Hurtado, autore dello studio di antropologia digitale che ha scoperto che più della metà degli attacchi ad AMLO ed al sostegno di Gálvez provengono da utenti falsi creati in altri paesi.
Il rapporto settimanale di “MilenIA, Central de Datos e Inteligencia Artificial” rivela che gli avversari di AMLO stanno facendo affari con i bot argentini – tre like per un peso – per riscaldare le elezioni.
Pertanto, tra il 30 gennaio e il 1° febbraio, 140 milioni di conversazioni contro AMLO hanno propiziato diversi “trending topics”. Il fatto interessante è che più della metà degli account artificiali sono stati creati all’estero.
Ed anche se la “propaganda sporca” non è riuscita a modificare l’intenzione di votare per i candidati presidenziali della IV Trasformazione, è riuscita comunque ad aumentare il livello di tensione nell’elettorato messicano, conclude Milenio.
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