“Condanniamo in maniera energica le vergognose dichiarazioni del Gruppo di Lima su temi di politica interna del Venezuela, fatto che costituisce un nuovo e smisurato atto di ingerenza che evidenzia il suo carattere sottomesso davanti all’egemonia imperiale”, ha indicato Chavez attraverso un messaggio nella rete sociale Twitter.
Ha criticato la complicità di questo gruppo con la politica aggressiva del governo degli Stati Uniti, deciso ad isolare politicamente ed economicamente Venezuela, promuovere sanzioni contro questo stato e minacciare con un intervento militare.
“Il gendarme nordamericano avido di saccheggiare una nazione ricca in risorse, non ha capito che Venezuela è sovrano ed indipendente e che il nostro popolo, ed i popoli del mondo, non rimarranno a guardare davanti alla minaccia imperiale di profanare il suolo sacro della Patria”, ha affermato.
Ieri, il Gruppo di Lima ha confermato nella capitale peruviana la sua condizione di fronte esterno dell’opposizione venezuelana, emarginando il presidente Maduro dal Vertice delle Americhe e restare in silenzio sulle minacce di intervento degli Stati Uniti in questo paese.
Rappresentanti dell’Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Panama, Paraguay e Santa Lucia hanno insistito ad ignorare a priori le elezioni generali convocate in Venezuela. Il gruppo ha sollecitato Venezuela che riconsideri la convocazione ai suffragi e presenti un nuovo calendario elettorale con partecipazione dell’opposizione.
L’appuntamento ha ovviato qualunque riferimento alle dichiarazioni del sottosegretario nordamericano, Rex Tillerson, a beneficio di un golpe militare in Venezuela ed alle denunce di questo paese, sulle minacce di un’azione bellica statunitense contro il suo territorio.
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