In una conferenza stampa del Pubblico Ministero, l’alto funzionario ha spiegato nei dettagli il motivo per cui un ex militare disertore della Guardia Nazionale Bolivariana ed un apparente leader politico sono stati arrestati nella città di Maturín, nello stato di Monagas, nel nord-est del paese.
Saab ha spiegato che entrambi sono stati arrestati l’11 marzo, inizialmente per aver pubblicato “minacce molto gravi” di incitamento all’omicidio, all’assassinio contro il capo dello stato, proprio nel momento in cui il presidente era in visita in quella città.
Ha indicato che le indagini preliminari rivelano che dietro le “minacce pubbliche e conosciute” ci sono prove di una nuova cospirazione, che però continua dal 2018.
Ha alluso al tentato omicidio con i droni in quell’anno, al tentativo di attacco nel 2019, all’incursione mercenaria nota come Operazione Gideon nel 2020 ed ai cinque tentativi pianificati dal maggio del 2023 ad oggi.
Ha commentato che queste persone “sembrano non cessare” nel loro desiderio di bagnare il paese nel sangue, nell’incitare all’odio, alla vendetta ed alla rappresaglia.
Il procuratore generale ha annunciato che entrambi gli individui sono stati condannati, hanno confessato e saranno presentati davanti ad un tribunale antiterrorismo per i reati di cospirazione, associazione e tentato omicidio.
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