Secondo il portale siriano Al Masdar News, i manifestanti, che trasportavano cartelli e gridavano slogan a favore del presidente, Bashar Al-Assad, hanno espresso il loro disaccordo con le discriminatorie politiche che segue il Partito dell’Unione Democratica (PYD), centrato nei curdi, contro gli arabi ed altre minoranze.
D’accordo con i protestanti, dette politiche che privilegiano i curdi si applicano non solo a Manbij ma anche in altre aree settentrionali sotto il controllo dello YPD e le alleate Unità di Protezione Popolare, che sono appoggiate militarmente dalle forze nordamericane.
Numerosi residenti intervistati dai mezzi di stampa a Manbij, territorio con più di 74 mila abitanti, hanno patrocinato per il ritorno immediato dell’istituzionalità in questa regione a favore del governo nazionale siriano legittimo.
L’esercito turco, che ha invaso il nord siriano il 20 gennaio scorso e combatte nella zona di Afrin, in provincia di Aleppo, le milizie Unità di Protezione Popolare, ha minacciato di occupare Manbij ed altri territori siriani all’est del fiume Eufrate.
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