Con il cosiddetto Campamento Tierra Libre (ATL) 2024, le comunità si stabiliranno nel complesso della Fondazione Nazionale delle Arti della capitale, legato al Ministero della Cultura.
L’organizzazione dell’ATL incoraggia i villaggi ad articolare la partecipazione all’evento nei loro territori, che quest’anno ha come tema “Il nostro quadro è ancestrale: siamo sempre stati qui”, per commemorare il 20° anniversario della più grande mobilitazione indigena nel paese e dell’unione tra i popoli.
“Continuiamo mobilitati ed in lotta. L’ATL è la più grande mobilitazione indigena del Brasile e l’aspettativa è che il 2024 sia il più partecipativo di tutta la storia, sia in numero di persone che in rappresentanza dei popoli”, ha sottolineato Kleber Karipuna, coordinatore esecutivo dell’Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile.
Ha insistito sul fatto che questo è “il momento di riunirsi nelle assemblee e discutere i prossimi percorsi”.
Nell’edizione del 2023 dell’ATL si è tenuta una congregazione indigena con lo slogan: “Il futuro indigeno è oggi. Senza demarcazione non c’è democrazia”.
Secondo gli organizzatori, l’agenda è ora soggetta a modifiche e, tra le altre questioni, ci sono giornate dedicate alla discussione su “Reti di resistenza e rafforzamento della lotta” e “Le sfide affrontate dai popoli indigeni riguardo all’approvazione della Legge del Quadro Temporale”.
Gli indigeni protestano soprattutto contro una legge che stabilisce il cosiddetto quadro temporaneo per la delimitazione delle loro terre.
Secondo la tesi, che il potente settore rurale è riuscito ad approvare al Congresso, gli indigeni hanno diritto alla circoscrizione solo sulle terre che erano in loro possesso il 5 ottobre 1988, data di promulgazione della Costituzione Federale.
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