La registrazione, nella quale appare con il rinunciatario gabinetto ministeriale è stata diffusa dalla televisione statale e nel testo Kuczynski si dichiara non solo innocente dei gravi indizi di corruzione che gli sono attribuiti, ma anche vittima dell’ostilità dell’opposizione. Il mandatario ha lasciato il palazzo di governo, circondato da uno scandalo di corruzione, meno di venti mesi dopo avere iniziato un’amministrazione neoliberale politicamente fragile.
Il mandatario è uscito dalla porta principale, senza che l’accompagnasse nessuno dei membri del consiglio dei Ministri, la cui sessione ha presieduto oggi per ultima volta.
Dopo trattenersi sulla soglia per parlare alcuni secondi con il suo telefono cellulare, è salito su un’automobile, dopo essere stato salutato da un piccolo gruppo di collaboratori del suo ufficio.
Ore prima, ha inviato la sua lettera di rinuncia al Congresso della Repubblica, quando più di un centinaio di congressisti, su un totale di 130, gli esigevano rinunciare sotto la minaccia di destituirlo domani in una sessione convocata per questa ragione.
La sorte del ricco uomo d’affari e politico è stata decisa ieri, con la diffusione di registrazioni di video nei quali i suoi alleati offrivano bustarelle ad un legislatore oppositore in cambio di un voto contrario alla destituzione
Il breve esercizio presidenziale di Kuczynski, che è cominciato il 28 luglio 2016, si è caratterizzato per la sua debolezza ed il suo persistente affanno di concertare la sua amministrazione con Forza Popolare (FP), di Keiko Fujimori, il cui gruppo parlamentare maggioritario ha compiuto un ruolo vitale per l’usura e la fine del suo mandato.
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