L’Ufficio di Controllo dei Beni Stranieri (OFAC) di questa organizzazione ha riferito che, con effetto immediato, ha modificato la regolamentazione del paese caraibico ed ha autorizzato i servizi internet, l’aiuto agli imprenditori del settore privato e l’espansione dei benefici finanziari per la popolazione.
Tale decisione implica l’accesso a programmi, pagine web di applicazioni per cellulari, social network, videoconferenze, piattaforme educative, di traduzione automatica, mappe, contenuti cloud, tra gli altri, che fino ad ora erano vietati nella nazione caraibica come parte dell’ostilità di Washington.
Prevede agevolazioni per l’esportazione di software di origine cubana verso paesi terzi, così come la riparazione, installazione o sostituzione di dispositivi legati alle comunicazioni.
Tuttavia, l’OFAC dimostra che l’approccio interventista e le limitazioni alla maggiore delle Antille rimangono intatti, affermando che le sue misure andranno a beneficio delle attività del settore privato, sia individuale che cooperativo, ed escluderanno funzionari governativi e membri del Partito Comunista.
Inoltre, d’ora in poi il lavoratore autonomo cubano sarà chiamato “imprenditore indipendente del settore privato” e con questo requisito si permetterà l’apertura di conti presso banche situate sul suolo statunitense, l’utilizzo dei pagamenti on-line e saranno autorizzate le transazioni da Cuba e da qualsiasi parte del mondo.
Un altro cambio è quello di consentire il trasferimento di fondi originati e destinati agli Stati Uniti, revocato durante il mandato del presidente repubblicano Donald Trump e che rende più semplice per le sue banche gestire le rimesse ed i pagamenti dei cittadini della maggiore delle Antille.
In questo senso, annullerà le operazioni bloccate quando Trump ha interrotto tali servizi nel 2019.
Sebbene l’OFAC assicuri che queste misure sono “in sostegno del popolo cubano”, L’Avana ha denunciato in più occasioni che Washington, con le sue azioni ostili, impedisce a Cuba le connessioni alle reti di telecomunicazioni internazionali attraverso cavi in fibra ottica, limitando così l’accesso a Internet, l’uso dell’informazione, lo scambio e la creazione di conoscenza.
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