“(…) L’ideologo era Aníbal Aguilar, che da maggio faceva presentazioni e analisi nel mio ufficio (…)”, ha confessato Zúñiga durante l’interrogatorio della polizia.
Secondo il soldato arrestato, Aguilar gli avrebbe detto che avrebbe dovuto organizzare una rivolta e recarsi in Plaza Murillo per prendere il potere ed indire le elezioni.
La stampa boliviana riferisce che Aguilar è apparso nei media come analista e si è identificato come un esperto internazionale di pianificazione, gestione strategica e promozione degli investimenti.
Aggiungono che, sui social network, Aguilar ha condiviso le sue opinioni espresse in testi e video sul suo account personale e su quello dell’organizzazione Bolivia Viable.
Questi incarichi si riferivano principalmente a questioni di difesa nazionale e geopolitica, con particolare attenzione alle risorse naturali.
Dal punto di vista familiare, i media boliviani lo identificano come il fratello dell’ex ministro dell’Istruzione Roberto Aguilar (2008-2019).
Suo padre, Aníbal Aguilar Peñarrieta, era un noto leader del Movimento Nazionalista Rivoluzionario e avvocato della Centrale Operaia Boliviana, che insieme a Juan Del Granado avviò il processo per responsabilità dell’ex dittatore Luis García Meza presso l’ex Corte Suprema di Giustizia, nella città di Sucre.
Finora sono già 21 i militari catturati nell’ambito delle indagini in corso, indagati per la presunta commissione dei reati di “rivolta armata, attentato contro il presidente e distruzione di proprietà pubbliche e private”.
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