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Il prodotto interno lordo di Cuba ha subito una contrazione nel 2023

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L'Avana, 15 lug (Prensa Latina) Il Ministro dell'Economia e della Pianificazione (MEP), Joaquín Alonso, ha riferito oggi che il Prodotto Interno Lordo (PIL) di Cuba ha subito una contrazione dell'1,9% lo scorso anno.

Alonso ha assicurato che questo risultato negativo è dovuto, tra le diverse ragioni, al persistere della situazione internazionale in cui opera il paese, ed al continuo intensificarsi del bloqueo del governo degli Stati Uniti contro l’isola.
Sebbene settori come il turismo, le comunicazioni e le attività nel campo dell’istruzione, della sanità pubblica e dello sport siano cresciuti nei loro indicatori, altri settori con un forte impatto sull’alimentazione e sulla sussistenza umana sono rimasti al di sotto delle aspettative, ha osservato il direttore del MEP.
Il paese caraibico cerca di ridurre il divario negativo in termini di risultati dell’attività economica dal 2019, con un piano che comincia a prendere forma, progressivamente, secondo i dati presentati da Alonso ai deputati della Commissione Affari Economici del Parlamento.
In uno dei suoi interventi, il ministro ha affermato che la situazione è caratterizzata dal mantenimento dello scenario complesso che l’economia ha vissuto l’anno scorso.
Negli ultimi sei mesi, ha affermato, l’economia ha dovuto affrontare “un deficit fiscale elevato, una questione monetaria superiore a quella raccomandata per finanziare questo deficit, che oggi determina un eccesso di moneta in circolazione. E, inoltre, un eccesso di denaro con un’elevata concentrazione in un numero ristretto di persone”.
Ha aggiunto che i guadagni in valuta estera “sono insufficienti” e “l’accesso ai crediti esterni è quasi inesistente”, il che è complicato dalla “scarsa ripresa della produzione nazionale, nonché dalle limitazioni sul carburante”.
Nonostante la complessa realtà dell’economia cubana, il direttore del MEP ha assicurato ai legislatori che esiste il potenziale per rovesciare questa situazione sotto molti aspetti. In questo senso, ha spiegato, la priorità è la produzione destinata all’esportazione come fonte principale.
In questo senso ha precisato che i redditi in valuta estera nel primo semestre sono cresciuti del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma hanno soddisfatto solo l’88% delle necessità; lasciando 222 milioni in meno rispetto alla cifra prevista.
Ha sottolineato che, anche se la produzione di nichel, zucchero, miele e rum, tra gli altri, non raggiunge il reddito previsto, il paese deve plasmare un ambiente più favorevole nel secondo semestre, con la creazione e l’approvazione di un gruppo di piani di finanziamento in valuta estera che consentano il rilancio di queste attività.

Ig/lld

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