Lo ha riconosciuto il capo delle relazioni internazionali del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Maher Al-Taher, quando ha condannato l’attacco contro Haniyeh e la violazione della sovranità dell’Iran.
In meno di 24 ore, le forze israeliane hanno effettuato due operazioni contro i leader dell’asse della Resistenza, con la complicità dell’amministrazione degli Stati Uniti e dei suoi alleati occidentali.
Del resto, il segretario statunitense alla Difesa, Lloyd Austin, ha affermato che “se Israele verrà attaccato, noi lo aiuteremo a difendersi”, ha riferito la rete panaraba Al Mayadeen.
Nel disperato tentativo di cambiare la sua immagine della sconfitta degli ultimi 10 mesi a Gaza, il governo israeliano ha inventato il massacro di Majdal Shams, nel Golan siriano occupato, per giustificare un attacco al Libano, ha detto il presidente del Partito Democratico, Talal Arslan.
Secondo fonti locali, l’azione di ieri sera alla periferia di Beirut, finalizzata all’assassinio di un leader della Resistenza libanese (Hezbollah), ha causato la morte di quattro civili e più di 70 feriti, nel bombardamento di un edificio residenziale nella zona di Haret Hreik.
L’assassinio di Haniyeh e di una guardia del corpo nella sua residenza a Teheran porterà i fronti della Resistenza a reagire contro l’occupazione israeliana, ha affermato il funzionario dell’ufficio stampa dei Comitati di Resistenza, Abu Mujahid.
A questo proposito, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha sottolineato che l’assassinio di Haniyeh a Teheran rafforzerà sempre più le profonde e forti relazioni tra Iran, Palestina e la Resistenza.
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