L’articolo intitolato “Rivelati nuovi piani dell’opposizione in Venezuela” denuncia l’aumento della presenza di queste persone al confine tra le due nazioni, soprattutto nello stato di Táchira, dove attendono l’ordine per entrare in Venezuela.
Ha avvertito in questo senso che il gruppo paramilitare denominato Urabeños, della città colombiana di Urabá, dipartimento di Antioquia, intende attraversare la frontiera per realizzare azioni di sabotaggio violente e di destabilizzazione a Táchira.
La nota giornalistica precisa che sono presenti gruppi paramilitari “a La Guajira, negli stati di Carabobo, Trujillo, Mérida, Bolívar, a Barlovento-Miranda, a San Juan de las Galdonas nello stato di Sucre, ed alla frontiera dello stato di Apure con Colombia”.
Ha denunciato l’esistenza di soldati delusi e di gruppi radicali legati all’oppositrice María Corina Machado ed al suo partito Vente Venezuela, che stanno pianificando una “rivolta militare” a Barinas, utilizzando il simbolismo dello stato a loro favore.
La fonte ha indicato che “possiedono fucili d’assalto e uniformi militari” e di loro “60 provengono dalla milizia e sono stati rubati dalla zona di difesa integrale 221 (ADI-221) del comune di El Vigía, stato di Mérida”.
Secondo la nota, lo scopo dell’uso delle uniformi della milizia è quello di “incidere sul morale combattivo dei miliziani, un corpo che identificano come impegnato” nella Rivoluzione Bolivariana.
La fonte ha ribadito che gruppi paramilitari formati da disertori della FANB e paramilitari colombiani “stanno elaborando piani di assassinio contro la famiglia presidenziale in Venezuela”.
Il presidente Nicolás Maduro ha dichiarato ieri davanti alla stampa che Venezuela si trova di fronte alla “cospirazione più criminale e sporca mai vista” ed ha incolpato di ciò il presidente argentino Javier Milei; Nayib Bukele del Salvador; il partito spagnolo Vox ed il magnate Elon Musk.
Juan Carlos Diaz, corrispondente di Prensa Latina in Venezuela