Dopo quasi un anno di guerra nella Striscia di Gaza e di aggressione contro la nazione dei cedri, il leader libanese ha sottolineato che Israele “è smarrito e confuso di fronte alla delusione per non aver raggiunto nessuno dei suoi obiettivi”.
Per il rappresentante del movimento politico e militare, l’occupazione attraversa una profonda crisi, come dimostrano gli attacchi contro leader e civili.
Intervenendo alla cerimonia commemorativa per i 40 giorni della morte del comandante Fouad Shukr, Safi al-Din ha sottolineato il coraggio degli uomini della Resistenza nella battaglia a Gaza e nel sud del Libano.
“I nostri occhi sono puntati sugli scopi e sugli obiettivi del nemico, che non saranno raggiunti a Gaza, in Libano od a livello regionale”, ha sottolineato, considerando anche che gli israeliani stanno tornando a strategie vuote e vanno verso la loro distruzione, la minaccia e l’assassinio non ripristineranno la sicurezza e la tranquillità per i coloni del nord.
Sottolineando il fallimento del “leggendario esercito”, il capo del Consiglio Esecutivo di Hezbollah ha insistito sulla fine della guerra a Gaza come unica soluzione per fermare il fronte di sostegno libanese.
Safi al-Din ha spiegato che l’assassinio del martire Shukr ha inserito l’attacco a Tel Aviv nel programma d’azione della Resistenza ed ha confermato l’impatto della risposta di Hezbollah, quando ha attaccato con droni la base di Glilot, affiliata all’intelligence militare israeliana Aman, e l’Unità 8200.
Il comandante della Resistenza, Fouad Shukr, è stato assassinato il 30 luglio nel corso di un’aggressione israeliana contro il sobborgo meridionale di Beirut e per rappresaglia Hezbollah ha colpito il centro di Glilot il 25 agosto, situato a 110 chilometri dal confine libanese ed a 1.500 metri da Tel Aviv.
Ig/yma
