Fino al 13 ottobre, “Oficio de Isla” propone sulla scena cubana un tema ricorrente nella nostra drammaturgia nazionale, la famiglia, luogo in cui si incontrano i diversi punti di vista che si dibattono nella società.
Conflitti generazionali, posizione delle donne nel quadro patriarcale, razzismo, differenze all’interno della società, ruolo dell’insegnante nel contesto socio-culturale.
Ancora una volta il teatro ci invita a pensare al mondo in cui viviamo, ed anche a metterlo in discussione.
Una giovane insegnante cubana in procinto di sposare il suo fidanzato, uno degli spagnoli stabiliti nel paese, viene scelta per viaggiare negli Stati Uniti. Il tema indaga ancora una volta sui rapporti tra l’isola caraibica ed il paese del nord.
Ispirata al testo “Ho una figlia ad Harvard”, di Arturo Sotto, in combinazione con esercizi di teatralità e performatività, la proposta, con sceneggiatura di Doimeadiós, offre un tour tra le migliori risposte della cultura, ad alcune domande sollevate dall’arte, riporta lo stesso progetto sul suo profilo di Facebook.
“È nato come sceneggiatura di un film, era un film che volevo fare, ma alla fine l’ho trasformato in un’opera teatrale e l’ho mostrato a Doimeadiós, con la speranza di realizzarlo prima o poi”, ha commentato Sotto.
“Due anni dopo, quando ne ha avuto l’opportunità, abbiamo iniziato a lavorare ed abbiamo realizzato quello che considero qualcosa di bello”, ha concluso.
Ig/dpm